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Pit’s Tales #23: It’s kind of fun to do the impossible. The Who a Bologna

It’s kind of fun to do the impossible (Walt Disney)

“Questo cofanetto tienilo sempre in tasca e quando sei giù di morale guardalo”. Con queste parole Sabrina mi ha regalato quello che potrebbe essere un banale pacchetto di mentine.

danilo d'auria Se mi fermo un attimo a pensare a quanto mi sta succedendo in questi anni, non posso fare a meno di sorridere e constatare che quello che pensavo impossibile, in realtà piano piano è successo, altro magari accadrà. C’è chi lo chiama Karma, chi Fortuna, chi costanza, tenacia, passione. Io credo che non esista un termine per descrivere alcuni momenti della nostra vita. Sono convinto che il tutto arrivi per una serie di circostanze favorevoli e qualche volta anche non.

Sono in treno, ho iniziato a scrivere questo post mentre viaggio verso Bologna. Oggi  (17-set-2016) c’è il concerto degli Who.

The Who. Solo pronunciarne il nome mi mette quasi i brividi. Circa due anni fa, credo, un amico andò a vederli a Londra alla O2 Arena. Mi sembrava tutto così lontano, oggi invece sto per fotografarli.  Non nascondo che un po’ di tensione addosso c’è, ma quello fa parte di me. Dopo 500 concerti, ogni live è come se fosse il primo. Durante il viaggio cerco di immaginare come potrebbe essere. Intanto chiudo gli occhi.

Riapro gli occhi, sono circa le 13:00 del day after, si ritorna a Roma e nella mente ancora i flashback di quello che ho vissuto qualche ora prima.

Ore 19.00 circa di sabato 17, arrivo alla Unipol Arena di Casalecchio, e come ormai succede da un po’ quando ci sono questi grandi eventi, incontro quelli che sono gli “amici di fuori”, anche se stavolta sono io quello in trasferta. Ed ecco Henry (a cui ho scroccato il passaggio da Bologna), Roberto, NinoMathias, Alessandro. Ovviamente non può mancare il selfie.14344140_10210689674106155_7227154306204894773_n

Arrivano i pass-foto, ora è vero, si fotografano gli Who. E quando appare la scritta “Restate Calmi arrivano gli WHO” si spengono le luci, i giganti del Rock ci danno giù duro. Restati calmi? Reeestateee calmiiiii? Beato chi ci riesce. Non me ne voglia nessuno, ma questi giovanotti (e altri loro illustri colleghi), che ormai sono su un palco da 50 anni, sono ancora oggi sopra tutti. Generazione di ferro. I tre pezzi volano via, e lo spettacolo sembra durare meno di quanto vorremmo.

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Esco da questo concerto senza riuscire a dare un giudizio a caldo, oltre che dire: bello, fantastico, superlativo cose che si dicono, che dicono tutti. Ma ho questa sensazione sulla pelle che non mi fa essere del tutto lucido. Sono stato colpito dal Rock e ancora mi devo riprendere. Ma alla fine, va bene così, perché dovrei dire a parole com’è stato il concerto degli WHO. L’ho vissuto, meglio di così.

Il capotreno annuncia che siamo in arrivo a Firenze, questa voce mi distoglie dallo schermo. Metto le mani in tasca e riprendo in mano il pacchetto di mentine. Leggo di nuovo la frase. Sorrido, ripenso alle parole di Sabrina. E si Sabrì, stanne certa che non toglierò mai più dalla mia tasca questo astuccio metallico. E’ proprio vero che è divertente fare le cose impossibili. Ho fotografato gli WHO. E mi sono pure divertito.

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CONTENUTI EXTRA DELLA TRASFERTA BOLOGNESE

  1. All’andata ho preso il treno al volo, stile Fantozzi che sale sul tram.
  2. In giro per il centro di Bologna incontro per puro caso Henry e Roberta (quando si dice fortuna). Con la mia timida faccia tosta, guadagno un passaggio per la Unipol Arena e ho il piacere di visitare con loro una mostra su David Bowie – Iggy Pop – Marc Bolan del fotografo Masayoshi Sukita presso ONO Arte Contemporanea.
  3. Bologna mi è piaciuta.
  4. Alessio il tuo divano è molto comodo, ma il tuo videogame in salotto è il top. Inoltre le torte che servite “A casa mia” sono deliziose.
  5. Ad Henry sono piaciute tanto le mentine, tantissimo direi. Vero Mathias?
  6. A Bologna ci sono pochi taxi e tanti moscerini
  7. Bologna ci rivedremo presto, David Bowie Is mi aspetta

L’ultima parte (ma non la meno importante) di questi miei pensieri è dedicata ad una persona speciale, che sicuramente mi ha incuriosito sul mondo The WHO, e mi ha spinto a curiosare sulla storia dei questi mostri del Rock. Eleonora Bagarotti, il grazie più grande è per te. Se non fossi capitata sul mio cammino oggi non ci sarebbe stato questo post molto probabilmente. GRAZIE!!!

 pitstales

Music and Portrait Photographer. Based in Rome.
Fotografo e responsabile della sezione Live di Classic Rock Italia.

Pubblica principalmente per:
Classic Rock, Vinile, Repubblica XL, Exitwell, 100Decibel, Spettakolo.
https://www.danilodauria.it/about/

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